venerdì 8 agosto 2014

"Dell’amore e di altri demoni" di Gabriel Garcia Marquez

«Nel frattempo,» disse Abrenuncio «suonatele musica, riempite la casa di fiori, fate cantare gli uccelli, portatela a vedere i tramonti sul mare, datele tutto quanto può farla felice.» Si congedò con uno svolazzo del cappello per aria e la sentenza latina di rigore. Ma questa volta la tradusse in onore del marchese: «Non c’è medicina che guarisca quello che non guarisce la felicità».



Quando fai sesso con una donna, e non la ami, è facile essere sicuri di sé.
Non ti poni il problemi di piacere.
Vederla godere è solo la conferma che ci sai fare, per questo ti piace.
Ma tu prova a fare sesso con una donna che ami, comprenderai le mie paure.
Proverai la tremenda ansia di non essere abbastanza.
L’amore ci rende fragili.



Lui l’aveva detto: «Vivo spaventato di essere vivo».

Io finirò per abbandonarmi senza arte a chi saprà prendermi e finirmi.


Per te nacqui, per te ho la vita, per te morirò e per te muoio.



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